I militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale interdittiva nei confronti di 6 professori ordinari e 2 dipendenti dell’area amministrativa dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Tra le persone sottoposte alla misura cautelare del divieto temporaneo all’esercizio del pubblico ufficio ricoperto, presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria figurano anche l’attuale Rettore (Santo Marcello Zimbone), sottoposto ad una misura interdittiva della durata di 10 mesi, nonché il suo predecessore, l’attuale Prorettore Vicario (Pasquale Catanoso), sottoposto ad una misura interdittiva della durata di 12 mesi.
Inoltre, i finanzieri hanno disposto la perquisizione domiciliare e personale nei confronti di 23 persone, di perquisizione di sistemi informatici in uso all’ Università, ed una richiesta di consegna di documentazione ritenuta essenziale ai fini probatori.
L’operazione costituisce l’esito di un’articolata indagine che ha consentito di ipotizzare condotte illecite, commesse tra il 2014 al 2020, integranti l’esistenza di un’associazione dedita alla commissione di delitti contro la pubblica amministrazione nella direzione e gestione dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e delle sue articolazioni compartimentali.
Le indagini traggono origine da un esposto, presentato alla locale Procura della Repubblica, da una candidata non risultata vincitrice, nel quale venivano segnalate condotte irregolari perpetrate in occasione dell’espletamento della procedura di valutazione comparativa per un posto di ricercatore universitario. Contro l’esito della selezione, la candidata aveva promosso alcuni ricorsi presso i competenti organi di giustizia amministrativa ma, stando alle indagini, le veniva suggerito di rinunciare all’azione giudiziaria intrapresa ed aspettare il proprio turno per avere accesso a future opportunità professionali all’interno del dipartimento. L’indagine ha evidenziato anche irregolarità nella selezione delle commissioni esaminatrici attraverso la scelta di componenti ritenuti “affidabili” e, quindi, idonei a garantire un trattamento favorevole ai singoli candidati scelti certo non per meriti, ma perchè raccomandati.
I concorsi che sarebbero stati truccati riguardavano le posizioni di ricercatori, di professori ordinari e associati, di assegnisti di ricerca, nonché le selezioni per l’accesso ai dottorati di ricerca e ai corsi di specializzazione.
Si tratta, ancora, di ipotesi di reato che dovranno essere confermate in sede di giudizio
Tra i nomi degli indagati c’è anche Giuseppe Bombino, già Presidente del Parco Nazionale d’Aspromonte.
Ecco tutti i nomi:
Adamo Rita Elvira
Albanese Giuliana Renata
Amaro Ottavio Salvatore
Arcadi Nicola
Bombino Giuseppe
Catanoso Pasquale
Condello Antonio
Dato Zaira
De Capua Alberto
De Capua Claudio Roberto Maria
Errante Lidia
Fabbio Philipp
Fera Giuseppe
Ferrara Massimiliano
Ferro Maria Giovanna
Ginex Gaetano
Gulisano Giovanni
Laganà Iside Rita
Laganà Filippo
Lombardo Maria Teresa
Maltese Demetrio
Manti Chiara
Manti Domenico
Mazza Laboccetta Antonio
Milardi Martino
Morabito Francesco Carlo
Neri Gianfranco
Neri Ilaria Stefania
Neri Paolo
Panetta Rossella
Panuccio Emilia Adele
Pellitteri Giuseppe
Presta Ida Giulia
Russo Antonello
Russo Rosario Maria Valerio
Sabatini Francesca
Saladino Giovanni
Santini Adolfo
Schena Leonardo
Sciascia Andrea
Sole Aurelia
Tamburino Vincenzo
Taverriti Alessandro
Themos Laura
Tornatora Rosa Marina
Trimarchi Michele
Tropea Giuseppe
Uso Agostino
Zampogna Giovanna
Zampogna Giuseppe
Zema Demetrio Antonio
Zimbone Santo Marcello