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sabato, Novembre 23, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 3 Aprile.

Accadde che:

1973 (49 anni fa): Martin Cooper utilizzò per la prima volta un cellulare per fare una telefonata, dando vita a una nuova era nel campo delle telecomunicazioni. L’ingegnere della Motorola usò un dispositivo dalle dimensioni simili a quelle di una scarpa per mettersi in contatto con Joe Engel, suo amico e rivale della Bell Laboratories AT&T, impegnato nel suo stesso ramo di ricerca. “Alla Motorola ce l’abbiamo fatta, la telefonia cellulare è una realtà!”: è con questa frase che Cooper è entrato di diritto nella storia della tecnologia. Nonostante l’importante risultato raggiunto furono, comunque, necessari altri 10 anni per arrivare alla commercializzazione del primo telefonino. Chiamato Morotola DynaTAC, acronimo di Dynamic Adaptive Total Area Coverage, il dispositivo richiese non solo svariati anni di duro lavoro, ma anche un investimento di un milione di dollari. Esteticamente molto lontano dai moderni smartphone, il cellulare pesava un chilo, era piuttosto voluminoso e non aveva un display. Inoltre, costava quattromila dollari e, come se non bastasse, aveva una batteria che durava solo mezz’ora e richiedeva svariate ore per ricaricarsi.

1989 (33 ani fa): a San Severo, alle 16.12, il treno locale 12472 Bari Centrale- San Severo delle FS, entrò a velocità eccessiva schiantandosi e distruggendo parte della stazione ferroviaria. Nell’incidente, che ebbe risonanza anche a livello nazionale per la violenta dinamica, persero la vita 8 persone, di cui 6 ferrovieri e si registrarono 20 feriti. La dinamica resta poco chiara, quel che è certo è che la carrozza Pilota è uscita dai binari a 100 km/h, è salita sul marciapiede, ed in rapida successione ha abbattuto il fabbricato dello scalo ferroviario a partire dall’abitazione e dagli uffici del capostazione, il bar e la parete anteriore della sala d’attesa. Le vetture intermedie intanto, seguendo traiettorie impazzite hanno occupato tutta linea ferroviaria in un assordante stridore di lamiere. Sulle possibili cause del disastro, così si è pronunciato Michele Vasciarelli, dipendente in quiescenza delle Ferrovie del Gargano, colui che ha assistito al disastro e per primo ha allertato i soccorsi: “Si è parlato di errore umano ed alta velocità in curva. La motrice che spingeva, era l’ultima carrozza, ed ha continuato a spingere fino a quando non si è tolta la tensione elettrica di alimentazione. Sul primo binario, il treno entra in stazione in curva sugli scambi. La forte velocità lo ha fatto deragliare, ed il resto fa parte delle indagini condotte sul caso”.

Nato oggi:

1924 (98 anni fa): nasce, in  Nebraska (Stati Uniti), Marlon Brando attore, regista e sceneggiatore.  Massimo rappresentante del nuovo metodo di recitazione dell’Actor’s Studio che si andava affermando nel cinema americano nella metà degli anni ’50 (il famoso “Metodo Stanislavsky”), Marlon Brando si è imposto dapprima come attore di notevole spessore e poi come vera a propria icona, grazie alla sua capacità di vivere i personaggi che interpretava ampliandone le interne pulsioni psicologiche, spesso appena suggerite dalle sceneggiature. Quando si trasferisce a New York, frequenta un corso di arte drammatica debuttando nel 1944 a Broadway. Tre anni più tardi trionfa in teatro con il personaggio di Stanley Kowalski, il protagonista dello struggente dramma di Tennessee Williams “Un tram chiamato desiderio”.  Il vero successo arriva, nel 1951, con la versione cinematografica dello con le stesso testo che lo lanciò in teatro, che  lo proietta direttamente nell’immaginario femminile di un’intera generazione. Purtroppo, negli anni a venire di questo grande fascino resterà solo l’ombra. Brando, inspiegabilmente, perde del tutto la magnifica forma fisica di un tempo, forse per i grandi problemi legati alla sua famiglia, si è lasciato andare: il primo figlio ha assassinato l’amante della sorellastra Cheyenne, ed ha subito la condanna al massimo della pena, dieci anni, nonostante il padre abbia testimoniato in suo favore. In seguito Cheyenne si è suicidata impiccandosi. La rinascita arriverà negli anni ’70, quando azzecca un ruolo che rimarrà nella storia dell’interpretazione, quello di Don Vito Corleone nel film ” Il Padrino” di Francis Ford Coppola. Durante il provino Brando improvvisa il famoso trucco per diventare Don Vito: capelli tenuti indietro con la brillantina, sfumature di lucido da scarpe su guance e fronte, guance imbottite di Kleenex. Per la parte riceve l’Oscar ma, con una mossa a sorpresa, si rifiuta di ritirarlo e, per protestare contro il modo in cui il governo USA tratta gli indiani, manda al suo posto una giovane Apache. Nello stesso anno recita nel film scandalo “Ultimo tango a Parigi” di Bernardo Bertolucci. Per capire la grandezza di  Marlon Brando è significativa una battuta di Al Pacino, che ha recitato con lui ne “Il padrino”: “È come recitare con Dio”.  L’attore muore, a Los Angeles, il 2 luglio 2004.

 

 

 

 

 

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