Intervista ad Antonio Colonna, fondatore del Movimento nazionale Stop Animal Crimes, che si pone come obiettivo di contrastare i crimini legati al mondo animale.
Siamo a Siderno con Antonio Colonna, fondatore e responsabile di un movimento nuovo, non il classico movimento nato per cercare di contrastare il fenomeno del randagismo, anche se pur tragico, ma per contrastare i crimini legati al mondo animale.
Antonio lotta, da oltre 21anni, contro le ingiustizie legate al mondo animalista con un modo di fare animalismo diretto e pragmatico, cercando in primis di contrastare la zoomaafia.
Antonio, come sai io, oltre che giornalista, sono anche dottoressa e mi hanno insegnato sempre che prima di prescrivere una terapia bisognerebbe riconoscere la malattia, tu che ne pensi?
<<Esattamente, condivido perfettamente ed é proprio questo il mio obiettivo, mi sono appunto da anni impegnato a curare la malattia e non i sintomi, certo non é facile, é forse l’aspetto più rischioso, identificare il malessere generale che imperversa purtroppo anche nel campo del volontariato>>
Ci potresti fare un breve racconto della tua attività?
<< oltre 1300 sequestri compiuti solo o con le Forze dell’Ordine, dalla Valle d’Aosta a Palermo, contro il traffico di cuccioli e commercio illegale, il bracconaggio e il traffico di fauna selvatica, i canili lager, ed altri fenomeni, come anche la vivisezione>>
E qui mi trovi perfettamente allineata. Io sono stata la promotrice dei banchetti per la raccolta delle firme, unico punto da Roma sono a Palermo é stato Siderno e poi Catanzaro.
Che ci racconti su l’ allevamento di cani beagle appunto utilizzati per queste pratiche obsolete?
<< Per la precisione, sono io l’Autore della perquisizione delegata dalla Procura nel 2011 contro l’allevamento bresciano di “Green Hill” ovvero di un centinaio di servizi realizzati con “Striscia la Notizia” e “Le Iene”, é davvero vergognoso che nel 2022 si utilizzino per la vivisezione esseri viventi e senzienti >>
Ora invece come mai ti trovi a Siderno?
<< Da due anni mi sto dedicando al randagismo, con sopralluoghi sul campo girando l’Italia, perchè sono 30 anni che leggiamo dati sul fenomeno da parte di quello stesso animalismo (sia dei noti animalisti sia di migliaia di volontari e associazioni locali) che non ha mai fatto nulla per nemmeno contribuire a diminuirlo ma anzi alimentarlo finanziando quello che noi definiamo “sistema animalista parastatale illegale” ovvero il 98 % dell’animalismo, che ha creato un sistema di centinaia di rifugi abusivi (chiamati. Spesso stalli) che accolgono cani e gatti prelevati dal territorio senza segnalare alle Autorità competenti, ricordiamo al contrario che la legge stabilisce che l’animale randagio debba essere condotto nel canile sanitario e poi nel rifugio per essere adottato attraverso le Associazioni convenzionate) finanziati con denaro inviato generalmente dal nord da privati (solitamente riuniti in gruppi whatsapp chiamate “mamme a distanza”).
Un sistema isolato e autonomo dove la stragrande maggioranza sono persone che non lavorano e che quindi, non esistendo alcun controllo sulla trasparenza delle migliaia di raccolte denaro destinati a fantomatici volontari che “salvano” cani, traggono profitti più o meno consistenti.
Considerando che la nostra filosofia è debellare i fenomeni a danno degli animali e non sfruttarli, siamo pronti a lanciare la nostra offensiva contro il randagismo, convinti che ciò inizi colpendo il lucro e comunque la prassi dei randagi sopra descritta. Solo così, speriamo, riusciremo a portare le Associazioni e i volontari a svolgere la funzione naturale istituzionale che li compete ovvero – in linea col nostro progetto che alleghiamo – da un lato assumere la condotta indicata nel progetto (Codice Etico Operativo) e dall’altro proporre ai Sindaci soluzioni contro il randagismo, come quelle esposte nel progetto allegato che in sintesi significa prima di tutto entrare nei canili (abbandonati dai “volontari” perchè dentro i canili non c’è business) così da liberare posti da ingressare altri randagi, semplice!
Marilene Bonavita
Delegata PAI partito animalista italiano