Questa settimana abbiamo rubato il pensiero di un grande scrittore calabrese, Peppino Aloe, perché le riflessione dei nostri intellettuali possono servire ad aprire di più le menti del popolo calabrese. Pensiamo.
Il cuore ha due movimenti: diastole e sistole. Uno è riempimento, l’altro è svuotamento e contrazione. Ma c’è, fra un movimento e l’altro, un istante in cui tutto è fermo. In cui l’azione del cuore non è più un’ azione ma una stasi. Poi il movimento riprende. E questo accade per ogni singolo battito. Accade sempre finché il cuore regge. È a questo apparente silenzio del cuore che io parlo sempre. Mi rivolgo a lui e gli dico le cose che posso capire e quelle che non posso capire. È un andirivieni continuo fra me e quel torpore, quel brevissimo sonno. Ogni mia parola è indirizzata al cuore che dorme per un istante e poi riprende a lavorare. È un dialogo, anzi un monologo che sembra non arrivare a niente. Ma non è proprio nell’assenza di risposte che risiede ancora una possibilità di esistere?
Giuseppe Aloe