Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 2 Marzo.
Accadde che:
1818 (204 anni fa ): l‘archeologo italiano Giovanni Battista Belzoni scopre l’ingresso della Piramide di Chefren. All’inizio del 1818, Belzoni, decise di avventurarsi in una grande impresa, fu così che iniziò a maturare l’idea di voler scoprire quello che allora era considerato uno dei più grandi misteri: scoprire l’ingresso della piramide del figlio di Khufu (Cheope per i Greci), ritenuto fino ad allora inviolabile. Sulla piramide circolavano da secoli fantastiche leggende, secondo le quali la costruzione doveva contenere immensi tesori. Così il 2 febbraio del 1818, accampato in una tenda ai piedi della piramide, iniziò i lavori di scavo. Appena due settimane dopo, il 18 febbraio, i fellahs assoldati da Belzoni scoprirono un varco che liberarono in quattro giorni di lavoro: l’emozione salì alle stelle, avevano riportato alla luce un corridoio. Ma l’entusiasmo morì poco dopo lasciando spazio alla profonda delusione: il corridoio era cieco, non portava da nessuna parte. I lavori furono momentaneamente interrotti, ma non smise di lavorare la testa del padovano che iniziò, invece, a studiare più attentamente la collocazione dell’ingresso della piramide di Cheope, rispetto alla struttura e alla posizione della camera funeraria. Arrivò a capire che l’ingresso non doveva essere al centro della piramide, ma spostata di 30 metri verso est. Gli scavi ripresero e pochi giorni dopo, il 28 febbraio, spuntò fuori un blocco con una diversa inclinazione rispetto agli altri blocchi che formavano e sostenevano l’immenso monumento. Finalmente nel secondo giorno del mese di marzo apparve ai loro occhi l’entrata tanto sognata. Un corridoio si estendeva verso il centro della piramide. In fondo, ad esso, si apriva un altro corridoio seguito da altri. L’obiettivo di Belzoni era raggiungere il centro della piramide, così intraprese la direzione suggerita dai vari passaggi che lo stavano conducendo proprio nel cuore della struttura voluta da Chefren, finché non raggiunse la camera sepolcrale: nell’angolo ad ovest vide il sepolcro, seppellito al livello del terreno e circondato da immensi blocchi di granito. Il coperchio era rotto, tanto che da dove era fratturato si poteva scorgere il suo interno che conteneva delle ossa, successivamente attribuite ad un bovino. Realizzando che nemmeno questo luogo custodiva nessun tesoro, Belzoni si rammaricò molto, ma il merito di aver scoperto (ufficialmente) l’entrata della piramide di Chefren, quell’accesso così fortemente ritenuto inviolabile, non glielo tolse nessuno.
1933 (89 anni fa ): il film King Kong viene presentato per la prima volta a New York. I biglietti avevano un prezzo compreso tra i 35 e i 75 dollari e, nei suoi primi quattro giorni, furono tutti esauriti per ognuno dei suoi dieci spettacoli giornalieri, stabilendo il record assoluto di presenze per un evento al coperto. La storia segue una troupe cinematografica partita alla volta della misteriosa Isola del Teschio, nella quale si imbattono in King Kong, gigantesco gorilla bipede che rapisce l’attrice protagonista. La sapiente combinazione di elementi avventurosi, romantici e fantastici, insieme a una serie di effetti speciali e trucchi visivi all’epoca rivoluzionari offrì al pubblico un’esperienza unica senza precedenti e rese questo film uno dei massimi capolavori della storia del cinema. Il film uscì nelle sale italiane il 13 ottobre 1933. Nel 1998 l’American Film Institute, l’ha inserito al quarantatreesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al quarantunesimo posto.
Nato oggi:
1931 (91 anni fa ): nasce, a Privol´noe (Russia), Michail Sergeevič Gorbačëv politico. Di famiglia contadina, lavorò come meccanico in un’officina di macchine agricole. In seguito, si iscrisse Iscritto al Partito comunista e si laureò in giurisprudenza a Mosca, compendo le prime tappe della carriera politica, divenendo segretario del partito locale. Dal 1971 entrò nel comitato centrale del PCUS, nel 1985 ne divenne segretario generale. Tentò una riforma in senso democratico del regime sovietico, riassunta nelle parole d’ordine di glasnost (“trasparenza”) e perestrojka (“ristrutturazione”) e svolse una politica estera ispirata al dialogo con gli USA e alla non ingerenza negli affari dei paesi comunisti dell’Est europeo. Eletto presidente dell’URSS nel 1990, nell’agosto 1991 fu vittima di un tentativo di golpe da parte dei nostalgici del vecchio regime sovietico, il cui fallimento rafforzò B.N. Eltsin. Lo sbandamento del partito, l’accentuarsi della crisi economica interna e l’esplosione delle tendenze autonomistiche da parte dei vari Stati portarono alla dissoluzione dell’URSS (dicembre 1991). Nel 1990 gli fu conferito il Premio Nobel per la pace. La figura di Gorbačëv è normalmente vista in modo positivo in Occidente, mentre in Russia la sua immagine è vista con meno favore. Secondo un sondaggio del 2017, il 46% dei russi ha un’opinione negativa nei confronti di Gorbačëv, il 30% gli è indifferente, mentre il 15% ne ha un’opinione positiva. Pesa a suo carico la dissoluzione dello Stato sovietico, che ha avuto notevoli ripercussioni, anche economiche, per vasti strati della popolazione russa.