A dicembre scorso, undici sindaci hanno scritto al Sindaco facente funzioni della Città Metropolitana di Reggio Calabria Carmelo Versace, al Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, ed al Ministro per il sud Mara Carfagna per sollecitare il completamento della strada Bovalino-Bagnara. Quale miglior utilizzo per la Calabria meridionale dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza?
A dicembre scorso, undici sindaci dei versanti Est ed Ovest della Provincia reggina hanno scritto al Sindaco facente funzioni della Città Metropolitana di Reggio Calabria Carmelo Versace, al Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, ed al Ministro per il sud Mara Carfagna per sollecitare il completamento della strada Bovalino-Bagnara.
Se il vecchio progetto dell’ingegnere Antonino Brath venisse realizzato, oltre ad alleggerire la pericolosa Strada di grande comunicazione Rosarno-Gioiosa Jonica, taglierebbe almeno venti minuti di tempo a chi transita verso nord Italia e viceversa, da quella che veniva definita una volta la “Costa dei gelsomini”. Anche verso la Sicilia il tempo di percorrenza verrebbe accorciato per l’imbarco a Villa S. Giovanni.
Partendo da quella parte di costa jonica sarebbe più breve la Bovalino-Bagnara.
Sempre a fine dicembre 2021, un deputato toscano Stefano Mugnai, due della Campania, Cosimo Sibilia e Felice Maurizio D’Ettore hanno incassato il parere favorevole del Governo all’Ordine del giorno da loro presentato a latere della Legge di bilancio 2022.
Con tale approvazione il Governo si è impegnato, mediante successivi provvedimenti, con risorse mirate, a mettere in sicurezza e completare la Strada statale 106 Jonica ed anche a costruire la Strada di collegamento Bovalino-Bagnara.
I Governi in Italia, lo sappiamo, non hanno una lunga durata, le promesse fatte da un Governo spesso non vengono riprese dal successivo. Sarebbe, quindi, necessario che ci fosse un forte impegno parlamentare di coloro che rappresentano i relativi bacini elettorali delle due aree, nell’interesse di chi li ha mandati in Parlamento.
I Deputati e Senatori calabresi dovrebbero seguire con accuratezza l’impegno che il Governo ha preso il 30 dicembre 2021 con la mozione dei tre deputati non calabresi.
Anche l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte dovrebbe schierarsi con tenacia a favore del progetto che collegherebbe trasversalmente le strade delle due riviere: la 106 dello Jonio con la A2 del Tirrenico.
Lo stesso Ente Parco potrebbe indicare uno svincolo del percorso stradale che vada verso l’altopiano Aspromontano meritevole di essere valorizzato, per favorire in seguito lo sviluppo di ulteriori diramazioni.
Per fare questo basterebbero aggiornamenti al progetto del 1974 dell’ingegnere Antonino Brath, con il quale l’attraversamento dell’Aspromonte avverrebbe in galleria: “Il traforo dell’Aspromonte”.
Il principale problema dell’Aspromonte è sempre stato quello di essere poco fruibile, per il fatto che non ci sono strade per raggiungere i posti più interessanti e la poca possibilità di sfruttarne le risorse: turistiche, idriche, energetiche ed altro.
Se poi il progetto divenisse piano organico con le Società di telecomunicazioni, allora si potrebbe ottenere anche un notevole miglioramento riguardo la geografia dei collegamenti di TLC.
In vista del previsto piano nazionale per il rinnovamento della rete da rame in fibra, contestualmente alla costruzione della strada, si potrebbe mutare la cablatura tra entrambe le aree.
Verrebbero così garantite connessioni a banda ultra larga efficienti.
L’installazione di ripetitori nei punti strategici ora inaccessibili nel cuore dell’Aspromonte porterebbe il segnale ai telefoni cellulari dove attualmente non c’è “campo”.
Si potrebbero aprire così nuove possibilità di sviluppo oltre a quello turistico, anche nel campo energetico, specialmente eolico e solare. Nessuna azienda investe dove non è garantita la risorsa telematica!
Quale miglior utilizzo per la Calabria meridionale dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza?
Francesco Maviglia