La sanità in Calabria, negli ultimi 12 anni, è stata governata da commissari mandati come se si trattasse solo di vigilare su un sistema ingovernabile, a causa della corruzione o della ndrangheta. Molte volte però la ndrangheta, che fa schifo, diventa anche un alibi per abbandonare la nostra regione a se stessa”. Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista al Tg4 ha rilasciato questa dichiarazione. “Allora ho chiesto al Governo – ha aggiunto – di nominarmi commissario per la sanità: voglio assumermi la responsabilità di fare della crisi un’opportunità per riformare il sistema sanitario calabrese. Nel giro di qualche giorno ho aumentato i posti letto in terapia intensiva di una decina di unità. Purtroppo solo riorganizzando le risorse a nostra disposizione: mancano anestesisti, mancano rianimatori”. “La Calabria – ha detto ancora Occhiuto – spende 320 milioni di euro all’anno per i nostri corregionali che vanno a curarsi in altre regioni perché la nostra non riesce ad assicurare loro le cure: è una cosa inaccettabile. Sto lavorando per fare la ricognizione del debito sanitario della Calabria. In 12 anni i commissari mandati dal Governo non hanno neanche quantificato il debito. Martedì, in Consiglio regionale farò approvare una nuova legge che istituisce ‘Azienda Zero’, un cervello della sanità calabrese per fare tutti gli adempimenti che le Aziende sanitarie non riescono a fare”. Riguardo i vaccini, Occhiuto ha detto che “c’è la possibilità di fare bene e lo stiamo dimostrando in questi giorni. Il generale Figliuolo ha dato alle Regioni dei target per le vaccinazioni. In Calabria, grazie al contributo dei medici, degli infermieri e forse anche del presidente della Regione, che ha tenuto sotto pressione i commissari delle Aziende sanitarie, abbiamo sistematicamente superato questi target. Ieri dovevamo inoculare 10 mila dosi. Ne abbiamo fatte 19 mila. Oggi, domenica, ne dovevamo fare 9 mila. Bene, 9 mila dosi le avevamo già somministrate alle 17 e chiuderemo con circa 14 mila inoculazioni”. (ANSA).