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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 13 Maggio.

Accadde che:

1917 (107 anni fa): tre pastorelli, i fratelli Francisco e Jacinta Marto (9 e 7 anni) e la loro cugina Lúcia dos Santos (10 anni), riferiscono di aver visto la Beata Vergine Maria sopra un leccio a Cava da Iria, vicino a Fatima, Portogallo. Essi affermarono di aver visto scendere una nube e, al suo diradarsi, apparire la figura di una donna vestita di bianco con in mano un rosario, che identificarono con la Madonna. Secondo il racconto dei tre, le apparizioni continuarono per un po’ di tempo, accompagnate da rivelazioni di eventi futuri: la fine imminente della Prima guerra mondiale; il pericolo di una seconda guerra ancora più devastante, se gli uomini non si fossero convertiti; la minaccia comunista proveniente dalla Russia, debellabile solo mediante la Consacrazione della nazione stessa al cuore immacolato di Maria, per opera del papa e di tutti i vescovi riuniti. In seguito, alla promessa fatta ai tre pastorelli dalla Madonna riguardo a un evento prodigioso, il 13 ottobre 1917 molte migliaia di persone, credenti e non credenti, riferirono di aver assistito a un fenomeno chiamato “Miracolo del sole”. Molti dei presenti, anche a distanza di parecchi chilometri, raccontarono che mentre pioveva con delle nubi che ricoprivano il cielo, d’un tratto la pioggia cessò e le nuvole si diradarono: il disco del sole, tornato visibile, avrebbe ruotato intorno a un punto esterno, diventando multicolore e ingrandendosi, come per precipitare sulla terra. Francisco e Jacinta morirono pochi anni dopo, rispettivamente nel 1919 e nel 1920, a causa dell’epidemia di spagnola; Lúcia invece divenne monaca carmelitana scalza e mise per iscritto, nelle sue Memorie, gli eventi accaduti a Fatima.

1981 (43 anni fa): Mehmet Ali Ağca spara due colpi di pistola a Papa Wojtyla, in Piazza San Pietro, ferendolo gravemente. Wojtyla fu trasportato in ospedale in fin di vita, ma riuscì a sopravvivere. “Una mano ha sparato, un’altra mano ha deviato la pallottola”, disse in seguito il Papa, indicando nella Madonna di Fatima colei che lo salvò.Il killer gli sparò 2 colpi di pistola ferendolo gravemente. Il terzo fu sparato da un complice non riconosciuto, poi si diede alla fuga nella folla, ma venne catturato dopo poco. Il Pontefice fu soccorso immediatamente e trasportato al Policlinico Gemelli di Roma. Neanche i dottori sembravano avere grandi speranze sul tentativo di salvare la sua vita. L’operazione, invece, durò quasi cinque ore e mezza e riuscì. Il recupero di Wojtyla non fu però semplice. Dimesso dall’ospedale il 3 giugno, ci tornò il 20 dello stesso mese per una grave infezione attribuita al precedente intervento. Il 5 agosto subì un’ulteriore operazione e dal 14 agosto al 30 settembre, trascorse la convalescenza a Castel Gandolfo. Giovanni Paolo II disse: “Potrei dimenticare che l’evento in Piazza San Pietro ha avuto luogo nel giorno e nel momento in cui la prima apparizione della madre di Cristo per i pastori è stato ricordato per 60 anni a Fatima, Portogallo? Ma in tutto quello che mi è successo quello stesso giorno, ho sentito che la straordinaria protezione materna e attenta si rivelò essere più forte del proiettile mortale”. Per questo motivo volle che la pallottola venisse incastonata nella corona della statua della Vergine a Fatima. Il 27 dicembre del 1983, il Papa volle poi far visita ad Ali Ağca, detenuto nel carcere di Rebibbia. I due parlarono da soli e il contenuto della loro conversazione non è conosciuto. “Ho parlato con lui come si parla con un fratello, al quale ho perdonato e che gode della mia fiducia”, furono le parole del Pontefice. Nei vari processi, l’attentatore ha dato le sue tante versioni, spesso contraddittorie e inverosimili. Le indagini hanno seguito le piste più diverse, ma a 41 anni da quell’attentato non c’è ancora una verità certa.

Nata oggi:

1717 (307 anni fa): nasce, a Hofburg (Vienna), Maria Teresa d’Asburgo arciduchessa regnate d’Austria. In virtù della Prammatica Sanzione del 1713, emanata dal padre, l’imperatore Carlo VI, nel 1740 fu la prima (nonché unica) donna della Casa d’Austria a ereditare il governo dei vasti possedimenti della monarchia asburgica. L’eredità di Maria Teresa non fu riconosciuta da diversi stati tedeschi che, spalleggiati dalla Francia e dalla Spagna, precipitarono l’Europa centrale in quella che fu nota come guerra di secessione austriaca. Alla fine, grazie soprattutto alla fedeltà dimostratale dall’Ungheria, Maria Teresa ne uscì vittoriosa e venne riconosciuta come legittima sovrana dei suoi possedimenti ereditari, ma non poté essere eletta al soglio imperiale e si accontentò di essere l’imperatrice consorte, facendo eleggere come imperatore il proprio marito. Il suo governo personale è ricordato come un periodo ricco di riforme economiche e sociali, nonché di grande sviluppo culturale in tutto l’impero. Promosse largamente il commercio e lo sviluppo delle moderne tecniche di agricoltura, riorganizzò l’esercito imperiale e rafforzò il prestigio internazionale dell’Austria. Si mostrò, invece, tradizionalista nella politica religiosa, espellendo dalle sue terre ebrei e protestanti. Muore, a Vienna, il 29 novembre 1780.

 

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