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La Calabria al centro del Mediterraneo

Si sono aperti venerdì 29 giugno, a Villa San Giovanni, i due incontri dell’Assemblea Generale per la Commissione Intermediterranea a cui hanno partecipato 40 rappresentanti regionali da ben 8 paesi che affacciano sul mar Mediterraneo.

Albania, Cipro, Francia, Grecia, Malta, Marocco e Spagna, oltre che Italia (che ha partecipato con i rappresentati delle regioni Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Puglia, Sicilia, Toscana e Veneto); tutti uniti in quello che è un progetto tanto ambizioso quanto importante: rilanciare il Mediterraneo.

Quest’ultimo rappresenta circa il 10% del PIL mondiale, il 20% del traffico marittimo mondiale ed il 30% di quello petrolifero, oltre ad esercitare il 27% dei servizi di linea container.  Le sfide per il futuro non mancano: dalla transizione digitale, alla sostenibilità, passando per competenze e capitale umano, la macro area in questione deve necessariamente fare leva su politiche di collaborazione economica, sociale e culturale.

La nostra Regione, nello specifico, si troverà al centro di tale grande progetto, già forte delle molte eccellenze che può vantare in ambito nazionale. La Calabria, infatti, è la quarta regione più giovane del nostro paese (45,7 anni contro i 46,4 della media italiana), è seconda in Italia nel campo dell’imprenditoria giovanile, (6,6% contro la media italiana del 5,6%), seconda nel Sud-Italia e quinta in tutto il paese per quota di consumi energetici coperti da energia e fonti rinnovabili (40,4%). Tra i punti di forza della Regione c’è l’Università della Calabria che è al terzo posto come migliore università tra i grandi atenei statali (da 20.000 a 40.000 iscritti), al secondo posto per erogazione di borse di studio e al primo per quanto riguarda i servizi di residenza e mensa.

Con 800 km di coste (quarto posto in Italia), la Calabria si posiziona nella top ten delle regioni italiane per incidenza di valore aggiunto, occupati e imprese nell’Economia del Mare sul totale regionale. Il porto di Gioia Tauro è il primo porto italiano di Transhipment, il sesto nel Mediterraneo e l’ottavo in Europa e può diventare un laboratorio di sperimentazioni sostenibili. Gli investimenti infrastrutturali lo hanno reso il primo porto in Italia per indice di connettività nel 2022.

Questi primati ed eccellenze ci pongono di diritto nella posizione di dover essere un punto di riferimento all’interno del Mediterraneo.

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