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venerdì, Marzo 29, 2024
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Appello a tutte le istituzioni

Un accorato appello per chiudere il commissariamento della sanità, così ridare alla Calabria l’autonomia decisionale prevista dalla Costituzione e la possibilità di garantire una sanità di qualità ed una risposta sanitaria immediata.

Più volte abbiamo tentato di descrivere, attraverso la stampa, la drammatica situazione della sanità della nostra terra (pur valorizzando alcune eccellenze) avevamo denunciato la gravissima carenza di personale. Ma purtroppo i nostri appelli sono rimasti fino al momento inascoltati.

Ebbene, la situazione può essere così riassunta: il nostro GOM segnava un impressionante vuoto di organico ancor prima dell’arrivo della pandemia. Nel 2019 la direzione mancavano 400 persone tra medici, infermieri e personale tecnico. L’arrivo della pandemia ha pesantemente aggravato la situazione in quanto per poter allestire i reparti COVID è stato necessario spostare personale da altri reparti a quello COVID. Nonostante i proclami delle Istituzioni nazionali e regionali nessun contributo è arrivato al GOM utile a ridurre i vuoti di organico. Oggi, con la nuova ondata di contagi e l’esigenza di riallestire il reparto COVID, la direzione Aziendale è stata costretta, nuovamente, a trasferire personale da altri reparti per curare i pazienti COVID; così: chirurgia toracica è stata chiusa ed accorpata a chirurgia generale; cardiochirurgia è stata semichiusa; tutti gli altri reparti pur di rimanere aperti hanno sospeso le ferie ai dipendenti, molti dipendenti hanno accumulato centinaia di ore di straordinario e tuttavia, nonostante gli sforzi non si riesce a dare risposta alle tante richieste provenienti dagli ammalati; le liste d’attesa registrano ritardi impressionanti. Immaginiamo come si sente un medico nel momento in cui deve dire ad un paziente che il suo controllo, il suo intervento sarà tra tanti mesi. E nel frattempo – e questa è la ovvia conseguenza – la Regione Calabria versa mediamente da 300 a 400 milioni di euro l’anno alla Regione Lombardia (senza contare i trasferimenti ad altre Regioni del Nord) per prestazioni sanitarie rese a cittadini reggini costretti a curarsi fuori Regione attesa la situazione drammatica ora descritta.

L’Azienda GOM è riuscita – solo – a bandire un concorso per 8 infermieri! Si non è un errore; 8 posti per coprirne 400! Insomma è come fare il sollecito ad un elefante.

Mancano primari; chimici; biologi; tecnici di laboratorio; infermieri ed OS. La verità è che il Commissariamento della Sanità Calabrese è diventato un ostacolo insormontabile alla speranza di dare ai Calabresi una sanità migliore e più efficiente. Ebbene il Commissariamento è – dovrebbe essere – uno strumento utile a superare momenti di empass; a riequilibrare le finanze dell’Ente; ma certamente è uno strumento provvisorio destinato ad avere una vita brevissima.

Ebbene in Calabria subiamo il Commissariamento da oltre un decennio!

Commissariamento significa impossibilità o quasi di assumere; significa mettere un tappo – che dura da 10 anni – alla possibilità dei Calabresi di potersi curare nella propria terra. In questi 10 anni quanta parte del personale è andata in pensione? Personale non sostituito o sostituito con una formula che parla da sola: si può assumere 1 dipendente ogni 3 che vanno in pensione. Ecco come si crea un vuoto di organico così impressionante.

Anche perché il Commissariamento non incide in negativo solo sul GOM ma anche sugli altri Ospedali della nostra Provincia; ieri a Locri si è rotto l’unico strumento diagnostico di gastroscopia con la conseguenza che per giorni e giorni non si potranno effettuare diagnosi; ha provocato la chiusura di vari ospedali periferici; ha provocato la chiusura di reparti e la riduzione di posti letti.

La Direzione dell’ASP – la medicina di territorio – si trova nelle identiche condizioni di difficoltà.

Ad un concorso bandito di recente per un centinaio di posti si sono presentati 13 mila infermieri: la struttura Commissariale, per quel che si apprende ha sospeso l’esecuzione. Nel mentre, peraltro, le Regioni “ricche” del Nord assumono e si dotano di strumenti di tecnologia avanzata, noi riduciamo gli organici perché “dobbiamo risparmiare”; già risparmiare significa non curare; non curare in ritardo una persona ammalata, con spregio ad un diritto costituzionale quale quello alla salute. Non dotarsi di strumenti utili a salvare vite umane; a prestare una risposta immediate nei casi urgenti: basti pensare che per esempio il GOM non ha una pista per far atterrare un elicottero; non ha una camera iperbarica. Diremmo che è uno slogan – quello del risparmio – inventato ad arte; sembra una strategia “voluta” per tenere sotto scacco la Calabria; ma in questo caso significa privare di cure adeguate i reggini.

Siamo vicini al punto che il GOM e gli altri Ospedali si troveranno a decidere se curare gli ammalati di COVID ed abbandonare le altre prestazioni sanitarie o viceversa.

A questo punto rivolgiamo APPELLO: Al signor Presidente del Consiglio dei Ministri; Al signor Ministro della Salute; Al Governo Tutto; Al Commissario per la Sanità Calabrese; Al signor Presidente f.f. della Giunta Regionale Calabria chiedendo di:

chiudere il tavolo “Adduce” (il luogo dove si assumono le decisioni fondamentali sulla salute del Calabresi); così chiudere il Commissariamento; e così ridare alla Calabria l’autonomia decisionale prevista dalla Costituzione e la possibilità di garantire una sanità di qualità ed una risposta sanitaria immediata, qui in Calabria ed a Reggio Calabria. Il PNRR prevede un importo ingente nella Sanità. Il Ministero destini risorse adeguate ai nostri Ospedali ed alla nostra sanità di territorio per eliminare il GAP tra sanità del Nord e quella del Sud; altro che Commissariamento.

Oggi non è tempo di fare i ragionieri ma di curare presto e bene gli ammalati!

Per il Movimento per la Rinascita del P.C.I. e l’Unità dei Comunisti – Coordinamento Reggio Calabria

 Lorenzo Fascì

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