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venerdì, Aprile 19, 2024
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Agricoltura: PAC. Se l’Ucraina entra in UE servono 100 miliardi. Tutti i numeri sulla Calabria

La Calabria è tra le regioni con maggiore superficie agricola coltivabile, al decimo posto in Italia. Per questo, è anche tra le regioni più interessate al tema della PAC, la Politica Agricola Comune, che si prevede subirà forti cambiamenti negli anni a venire. Uno su tutti, riguarda la possibilità concreta che l’Ucraina entri in UE. Se questo dovesse avvenire, immaginando di mantenere i livelli attuali di sostentamento agli agricoltori, la Calabria passerebbe dal ricevere dalla PAC 384,5 milioni di euro all’anno a 199,5 milioni di euro. Una perdita importante pari al 48,12%.

Questo è quanto emerge da una simulazione a cura del professor Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia, basata su un calcolo effettuato sui criteri della Pac attuale ed elaborati dal Centro Studi GEA e presentato oggi a Bruxelles all’evento “#AGRIFOOD24, nuove coordinate per la sostenibilità dell’agricoltura UE”, alla presenza delle principali associazioni di categoria – Cia, Coldiretti, Confagricotura, Eat Europe e Filiera Italia – e del Commissario Europeo per l’Agricoltura, Janusz Wojciechowski.  Si tratta di una proiezione che non tiene presente le future azioni correttive dell’effettivo negoziato di adesione dell’Ucraina all’Unione europea, ma calcola l’ipotesi di un’erogazione del sostegno europeo sulla base della superficie agricola per il primo pilastro della PAC, ipotizzando l’ingresso dell’Ucraina alle stesse È quindi un’importante, ma necessaria, semplificazione dello scenario secondo la quale, tuttavia, l’equilibrio di molte delle regioni italiane sarebbe sconvolto.

A livello di Paese, secondo le proiezioni, in un’Unione Europea a 28 Stati, gli ettari coltivati salirebbero a 198 milioni e mezzo rispetto ai 157 milioni e mezzo attuali. A parità di budget, stando alla simulazione, per ogni ettaro coltivato si riceverebbero 272,34 euro anziché gli attuali 343,52. Ciò significa, facendo il calcolo sull’Italia, che il nostro Paese passerebbe da un contributo di 5,6 miliardi di euro l’anno a 4,2 miliardi. Se invece si volessero continuare a sostenere tutti gli agricoltori dei Paesi UE con le stesse cifre di oggi e a questi si aggiungessero quelli ucraini, servirebbero 98,9 miliardi di euro in più (per un settennio del quadro finanziario pluriennale), che si andrebbero a sommare ai 378,5 miliardi, il budget pluriennale della PAC attuale.

Piuttosto che pensare a un aumento di budget, poco sostenibile considerando la situazione finanziaria europea, come spiega il professor Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia, “Sarebbe più sostenibile passare da una politica che, come oggi, si basa sull’ettaro, a una capace di tenere conto delle specificità di ogni singolo paese. Per esempio, il criterio oggi più attuale è il contributo al contrasto del cambiamento climatico. Una possibile nuova PAC, quindi, premierebbe la riduzione dell’impatto ambientale. Penso si andrà in questa direzione”.

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