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sabato, Aprile 20, 2024
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Locride: una coppia su due divorzia

Problemi sessuali, crisi economica e immaturità emotiva sono i motivi principali

Il lieto fine è ormai un’utopia. Nessun vissero felici e contenti a chiudere una storia, ma una sequela di atti giudiziari e liti in tribunale. Il matrimonio, quello del finché morte non vi separi, sta perdendo anche nel suo ultimo baluardo. I divorzi e le separazioni sono in aumento nella Locride, punta estrema di quelle provincie meridionali in cui c’era ancora un legame particolare con questo rito.
La favola delle unioni felici e durature si sgretola, piano piano.
Per capire meglio cosa sta accadendo nei tribunali civili della Locride abbiamo intervistato uno degli specialisti del settore, Ornella Attisano, avvocato civilista e canonista specializzato nelle problematiche concernenti il diritto di famiglia.
Fino a poco tempo fa si riteneva ancora che il Sud fosse un baluardo, era visto dai cattolicissimi e dagli ipocriti come il vallo di Adriano che li separava dai barbari.  Un luogo in cui si restava saldamente ancorati al vincolo, al matrimonio e alle apparenze. Ma le ultime statistiche diffuse dall’Istat hanno mostrato le prime brecce. Si parla infatti di un incremento del 64% rispetto al 1995 nel numero di divorzi e separazioni. La Locride secondo lei è in linea con la tendenza nazionale?
«Solamente nel comune di Locri sino al 2012 c’erano almeno 202 divorziati (un numero alto in rapporto alla densità degli abitanti), circa il 48% della popolazione coniugata. La percentuale del 48,8% di divorziati fra la popolazione coniugata registrava nello stesso anno il comune di Siderno (con 165 divorziati);  il 48,3% il comune di Gioiosa Ionica, il 48,5% il comune di Marina di Gioiosa Ionica; circa il 49% il comune di Roccella Jonica. Da una comparazione con i dati di 10/15 anni addietro, possiamo evidenziare che i tassi di separazioni e divorzi sono nella nostra area in continua crescita, sia fra le coppie con matrimoni di lunga  durata, sia fra le coppie giovani, che abbiano maturato anche  meno di quindici anni di matrimonio. Anche gli annullamenti sono in aumento netto».
Nessun dubbio quindi. Anche nella Locride ci sia stata un’impennata di cause civili tra coniugi. Visto che il divorzio non è stato approvato ieri ma nel 1974 perché solo adesso questo picco? «Secondo la mia esperienza il problema sono l’immaturità e l’irresponsabilità con cui le coppie qui da noi prendono una decisione così importante. Affrontano il matrimonio con troppa leggerezza e altrettanto si fa con le separazioni e i divorzi.  Si commettono molti errori prima durante e dopo».
A cosa si riferisce lo spiega subito. Non fa ragionamenti sull’amore romantico o sulle famiglie stile Mulino bianco. È pratica e mi fa esempi basati su fatti concreti, casi che ha affrontato nella sua carriera. «Le tre ragioni per cui ci si separa sono spesso di natura sessuale, psicologica e sempre più frequentemente di carattere economico. La crisi sta mettendo in ginocchio molti matrimoni. Ma non sa anche quante coppie vengono da me e mi raccontano che dopo 20 giorni di luna di miele hanno litigato e non hanno più avuto rapporti intimi da allora. Io oriento i miei assistiti sempre verso uno specialista. C’è spesso anche una forte ignoranza o un senso di vergogna che ingrandiscono i problemi. Chi si rivolgerebbe ad un sessuologo qui da noi?»
Secondo Attisano è l’immaturità psico-affettiva delle coppie il reale problema e anche l’intromissione dei familiari nel nuovo nucleo: «I nuclei originali vogliono spesso mantenere il controllo sui giovani sposi. Immaginate cosa può succedere se i due hanno uno screzio e intervengono i genitori dell’uno, quelli dell’altro. Diventa ingestibile».
Anche il profondo individualismo e l’accentramento sulla propria persona sono delle caratteristiche che l’avvocato ha riscontrato in molti casi. «C’è scarsa tolleranza reciproca e cresce la tendenza a colpevolizzare l’altra persona. Nella coppia troppo spesso c’è mancanza di responsabilizzazione e adeguata comprensione dei reciproci diritti e doveri. Un matrimonio è un lavoro serio, bisognerebbe mediare e venirsi incontro. Invece i più non reggono le tensioni e si fanno schiacciare dai problemi ricorrendo al divorzista. Da noi inoltre si ricorre più frequentemente al giudiziale che al consensuale».
E il divorzista è contento. «C’è poco specializzazione e un avvocato che si occupa di questioni così delicate, che spesso coinvolgono anche minori, dovrebbero studiare e avere una sensibilità diversa. Le separazioni possono rappresentare dei veri e propri lutti a livello emotivo ed è anche compito della mia categoria cercare di stemperare tensioni e rancori. I legali dovrebbero formarsi meglio e a livello multidisciplinare. E dovrebbero indirizzare i propri clienti verso gli specialisti che possano aiutarli o per lo meno fargli affrontare questo importante e traumatico passo in modo maturo».
Senza ripicche e scenate insomma. Senza urla e strepiti che ci confessa l’avvocato non mancano per le stanze del tribunale di Locri. I dispetti e le violenze verbali e fisiche sono una delle caratteristiche delle separazioni e dei divorzi anche in questo territorio.

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